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adriano tetti

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come scoprii la patafisica

Nel luglio del 1965 andai con i miei genitori e mia sorella Laura alla Galleria degli Uffizi e siccome il caldo era terribile misi i mocassini senza calze; ricordo che la bolla sul tendine di Achille mi fece pensare a quanto l’arte e la sofferenza fossero davvero così strettamente connesse. Osservando la mia dolorosissima vescica davanti a Caravaggio capii che erano entrambi importantissimi e che c’era uno strano piano di equivalenza fra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo.

Nel 1974 vidi una mostra di Enrico Baj e la scoperta del suo lavoro fu una folgorazione; occuparmi delle eccezioni piuttosto che delle regole è da allora la mia regola e questo mi fa sentire eccezionale anche se ho una vita regolare.